<<Vedo il futuro della formazione come una rete, in cui ogni nodo è una persona e ogni persona condivide conoscenza e la acquisisce. Perché questo accada devo avere autonomia e consapevolezza delle cose che so e che non so, grazie ad un approccio di cura e attenzione. Il mindset deve essere orientato alla condivisione e alla voglia di raggiungere un obiettivo comune, consapevole di avere bisogno degli altri e ispirato dai propri leader a farlo.
I soggetti che più hanno bisogno di imparare sono i leader, perché ci sia un ambiente in cui la vulnerabilità sia presente ed incoraggiata, e i docenti, che non sono più detentori di conoscenza da trasmettere ma delle guide, che fanno capire dove si può migliorare e rendono autonomi nel decidere che cosa fare della propria conoscenza.
Un altro aspetto riguarda capire la qualità dei contenuti offerti dalla rete: in questo caso vedo i docenti diventare dei moderatori di questo passaggio di informazioni, ma anche delle persone diventare expert, che per meriti accademici e sul campo insegnano qualcosa, se riconosciuti e messi nelle condizioni di poterlo fare.
Nel futuro, l’apprendimento sarà divertente, ma tutto deve partire da qualcosa che è stato creato su misura per me, perché ognuno è diverso, senza prescindere da chi ho attorno, perché imparo con gli altri e dagli altri. Bisogna anche tenere conto dell’ambiente da cui si è circondati, poiché l’apprendimento non ha confini e ha una dimensione ampia, sociale.>>